Premio Bandiera Verde dell’Agricoltura 2016, un punto da dove partire!
Poco più di una settimana fa, al Campidoglio di Roma, l’Ortodidattico “Il Profumo della Freschezza” di Lusia (Ro) riceveva il premio Bandiera Verde dell’Agricoltura 2016. Una soddisfazione per tutti, ma ne parliamo direttamente con Renato.
E’ passato poco più di una settimana dalla cerimonia di consegna del premio Bandiera Verde dell’Agricoltura 2016 all’Ortodidattico “Il Profuomo della Freschezza” di Lusia presso il Campidoglio di Roma. A ritirare il premio, in rappresentanza dell’Ortodidattico “Il Profumo della Freschezza” di Lusia, uno dei tre fratelli Maggiolo, ideatore della filosofia, condivisa da tutto il personale e lo staff dell’azienda, Renato Maggiolo. Con lui, attraverso questa piccola intervista, riviviamo quel momento di grande soddisfazione e parliamo un po’ di che cosa significa questo premio per l’Ortodidattico, delle motivazioni per cui l’ha ricevuta e di quali saranno le novità per il prossimo futuro dell’azienda.
Buongiorno Renato e complimenti a Lei e a tutto il suo staff per la vittoria del premio Bandiera Verde dell’Agricoltura 2016. Che cosa significa per l’Ortodidattico “Il Profumo della Freschezza” aver ricevuto l’importante premio Bandiera Verde dell’Agricoltura? E soprattutto, cosa avete provato nel riceverlo?
Significa veder riconosciuto il proprio impegno nel dimostrare che un’altra agricoltura è possibile. La soddisfazione che a Roma si siano accorti di quanto stiamo facendo a Lusia, accompagnata però da un po’ di amarezza perché a Rovigo sembra che ben pochi uomini delle istituzioni ne abbiano sentito parlare, o comunque si siano presi la briga di venire fino a Lusia a vedere e capire. Lusia poi sembra si accorga dell’Ortodidattico solo quando i numerosi visitatori provenienti da tante regioni parcheggiano lungo la strada.
Cosa avete realizzato e per quale motivo avete ricevuto tale premio?
Il premio ci è stato consegnato perché stiamo facendo agricoltura nella valorizzazione ambientale, specificatamente perché abbiamo “coltivato” la biodiversità. Inoltre è stato riconosciuto l’impegno dell’Ortodidattico per la diffusione della corretta alimentazione e del rispetto per la Terra presso gli scolari. Anche il ristorante vegano e la scuola di cucina sono stati presi in considerazione in quanto propugnatori di una nutrizione salutista.
Potete spiegare la vostra filosofia di rispetto dell’ambiente e di Madre Terra come ha spiegato durante l’intervento (che potete vedere nel video qui sotto) durante la premiazione?
Due sono stati i principi ispiratori per la sperimentazione di questa tipologia di agricoltura senza prodotti chimici, né nessun’altra “difesa” della colture, neanche con i prodotti naturali che si usano nel biologico e biodinamico. Siamo partiti dalla considerazione che la Terra è una Madre che ha le mammelle sempre rigonfie per i figli che la sanno capire e non succhiano con avidità, convinti che quello che ci dà è quanto ci basta. Ma anche la meditazione di un passo della Bibbia ha contribuito: “il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di eden affinchè lo coltivasse e lo custodisce”. Se anche il giardino di Eden aveva bisogno di essere coltivato, significa che, coltivando, possiamo rifare il paradiso terrestre. Basta farlo come Dio l’ha fatto: “il Signore Dio piantò un giardino in Eden (territorialità) e vi fece sorgere ogni sorta di piante (biodiversità) belle alla vista (paesaggio agrario) e i cui frutti buoni da mangiare (alimentazione, salute, piacere).”
Riteniamo che compito dell’agricoltore, ma anche di ogni abitante della terra sia quello di contribuire a rifare il Paradiso Terrestre. E’ possibile!
Avete già pensato ad altri progetti futuri dedicati all’ambiente e alla sua conservazione, che magari vi permetteranno di vincere nuovamente il premio Bandiera Verde dell’Agricoltura?
Quotidianamente l’ambiente va coltivato e quotidianamente ci si accorge di come implementarlo, degli sbagli fatti e delle possibili correzioni. Alcuni progetti riguardano la fruibilità di questo ambiente rinaturalizzato, come l’agevolare il percorso lungo la siepe perimetrale per poter osservare le numerose specie di insetti, l’apposizione di cartelli, anche con codice QR per spiegare l’utilità delle varietà di arbusti, anche con cartelli in braille per i ciechi. Ora che abbiamo intrapreso questo percorso di rinaturalizzazione, sarà nostra cura diffonderlo al massimo, dimostrare che un’altra agricoltura è possibile.
Grazie Renato della disponibilità e ancora complimenti per il traguardo raggiunto!